Perchè è un buon momento
per ascoltare gli Heisenberg
Recensioni
Lunazione, una retrospettiva sul post-hardcore secondo gli Heisenberg
Lunazione degli Heisenberg è una vera perla. Una di quelle da riscoprire anche a distanza di cinque anni.
Nel’iper-saturo panorama musicale italiano, alcune uscite passano quasi in silenzio. Restano però lì, pronte a riaffiorare con forza a distanza di anni. Lunazione degli Heisenberg è una di queste: un disco che merita di essere riscoperto, ascoltato con calma, e lasciato sedimentare. Perché non tutto brucia in fretta — alcune cose crescono lentamente, come la Luna.
Lavoro figlio della pandemia, Lunazione rappresenta la piena maturazione della band romana, guidata dalla stella polare di gruppi hardcore come Negazione e Raein, con sognanti deviazioni che richiamano apertamente i Massimo Volume.
Con simili reference, parlare di un lavoro di bassa qualità è davvero difficile.
Per chi non bazzica molto questa scena, gli Heisenberg sono un’istituzione dello screamo/hardcore italiano degli ultimi anni. Attivi dal 2010, con soli due EP e un singolo all’attivo — frutto di una composizione rallentata dalla distanza geografica tra i membri — restano uno di quei gruppi da vedere almeno una volta nella vita. Gli Heisenberg appartengono a quell’ondata musicale in cui ancora ci si rifugia quando si è in cerca di vibrazioni oneste e genuine.
Per capire davvero da dove arrivano gli Heisenberg, vale la pena fare un piccolo passo indietro. Lo screamo italiano attorno al 2010 era una realtà sotterranea ma estremamente viva, nutrita da un’etica DIY radicale e da un’urgenza espressiva sincera. Band come Raein, La Quiete tracciavano una via fatta di dischi autoprodotti, testi in italiano e live nei centri sociali, spesso più all’estero che in patria.
Era una scena che preferiva i vinili alla gratificazione istantanea dei social, i furgoni scassati alle strategie promozionali, e che sapeva costruire connessioni emotive profonde in pochissimi istanti di live. Gli Heisenberg nascono esattamente in quel contesto: nel mezzo di un movimento che non voleva piacere, ma farsi sentire. E in Lunazione, seppur uscito quasi una decade dopo, tiene ancora vivo tutto questo.
“Per capire davvero da dove arrivano gli Heisenberg, vale la pena fare un piccolo passo indietro. Lo screamo italiano attorno al 2010 era una realtà sotterranea ma estremamente viva, nutrita da un’etica DIY radicale e da un’urgenza espressiva sincera. Band come Raein, La Quiete tracciavano una via fatta di dischi autoprodotti, testi in italiano e live nei centri sociali, spesso più all’estero che in patria.”
Tornando a parlare di questo ep, Lunazione è un lavoro che merita un ascolto attento prima o poi, con la certezza di non restarne delusi.
Vengono infatti accontentati anche i palati più raffinati e introspettivi, come nel caso di Hringvegur, brano che prende il nome dall’unica strada che collega le diverse regioni dell’Islanda. I richiami al post-rock, in particolare ai già citati Massimo Volume, non sono affatto velati.
Questa traccia, forse il culmine del lavoro, porta con sé il senso di circolarità dell’intero concept.
Un altro esempio di potenza trattenuta e ben dosata è Il Destino Non Tradisce, dove i testi giocano con citazioni di Battiato e CSI, mentre fiamme tetre divampano all’improvviso.
Una menzione va anche all’artwork: la band, ispirandosi al ciclo della Lunazione — ovvero il periodo in cui la Luna attraversa tutte le sue fasi fino a tornare in congiunzione col Sole — racconta, in cinque brani, le trasformazioni interiori che attraversiamo quotidianamente. Un viaggio musicale che riflette la ciclicità dell’esistenza, fatta di tragedie, fatiche e gioie tormentate.
Lunazione è disponibile in formato vinile 12″ in edizione limitata.
Questo è davvero un buon momento per aggiungere alla propria collezione un lavoro onesto, impattante, prodotto da una band che resiste alla distanza e al tempo.
Lunazione, EP (2020)
1.Nera Era
2.Hringvegur
3.Il Destino non Tradisce
4.Nel Nome Del
5.A Chi Mise Ricordi
Acquista Lunazione su Bandcamp.
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