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Rebra Fest - Vol. 1
w. Le Sacerdotesse dell'Isola del Piacere
@ Spazio Hydro, Biella

Spazio Hydro, Biella

Rebra Fest - Vol. 1 w. Le Sacerdotesse dell'Isola Del Piacere

Sabato 24 maggio Biella ha visto svolgersi il primo festival targato Rebra: 4 band del roster e un headliner di caratura nazionale.
Ma non solo: banchetti e documentario hanno completato la giornata di sabato all’insegna del DIY e della cultura alternativa.

Si apre il tutto intorno alle 17, sotto il sole caldo di Biella, con i banchetti che, in semicerchio, occupano la piazzetta frontale dello Spazio Hydro. Troviamo realtà biellesi come Kono Dischi e Vina Records, artisti vari tra cui il tatuatore Marco Rota e Hatehouseplots, ma anche tanti illustratori, tra cui Verde.jpg e Cenereverde. Completano il tutto Asterisco e DoYouCare?Zine, recentissima fanzine punk.

A quasi metà dell’evento arriva il momento delle interviste, realizzate da Amalia Noto, per gli amici Maya. Nello specifico, vengono esposti i progetti di DoYouCare?Zine, Uragano Negli Occhi e Kono Dischi.

Menzione speciale per il FOA Boccaccio e la presentazione dell’opera “Uragano negli occhi”.
A partire dalle ore 19, infatti, parte la proiezione del docufilm (finalista nella sezione documentario del concorso “Sacramento Underground Film & Arts Festival”), narrante le vicende della Milano punk hardcore degli anni 2015-2020.

Arrivano le 21 e inizia la protagonista dell’intero evento: la musica.

Sul palco salgono gli Urban Cairo e il loro grunge rock sporcato da suoni fuzz e da un’attitudine travolgente sul palco. Come ogni power trio che si rispetti, fanno risuonare ogni centimetro del palco dello Spazio Hydro.
Qualche minuto di cambio palco e vediamo attaccare i neiVortici, altra giovane formazione di stampo emo/alternative che regala mezz’ora di pogo e arpeggi malinconici su cui finire l’ennesima birra con un po’ più di malinconia.
A seguire i bolognesi Gegenhalt, che portano il loro “postal-core” sul palco e iniziano a scaldare sul serio. Mezz’ora di scaletta tirata e si passa al penultimo gruppo prima degli headliner.
Stiamo parlando dei Mary Star, band screamo dai tratti post-rock e post-hardcore direttamente da Torino, che suona per intero il loro ultimo EP, più alcuni pezzi nuovi del loro repertorio.

Infine arriva la ciliegia sulla torta perfetta per concludere l’intensissima giornata, uno dei gruppi più interessanti del panorama italiano: Le Sacerdotesse dell’Isola del Piacere.
Quasi un’ora di musica che ripercorre l’intera carriera della band, senza il minimo acciacco, senza la minima distrazione. Grande forma, un sacco di piantini e si va a casa, con un’altra esperienza nel cuore.

Le ossa, forse rotte, sono finalmente felici.

Foto di Celeste Marchesiello

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